Gioventù Italiana, un nuovo punto di riferimento per tanti
giovani non conformi, un nuovo stimolo per le imprese future, una nuova
casa per tutti noi.Erano questi gli ideali che ci animarono cinque anni
fa, quando a Roma, nel diciottesimo anniversario della caduta del muro
di Berlino, fondammo questo nostro movimento: un sogno che si avverava,
una nuova possibilità per i tanti che in quegli anni sentivano la
necessità di qualcosa di nuovo e dirompente nel mondo giovanile della
nostra Italia.
Sono stati tanti, innumerevoli i sacrifici che da quel giorno del
2007 abbiamo affrontato, ma le difficoltà non ci hanno mai piegato,
siamo sempre stati capaci di piegarci senza spezzarci, di mantenere viva
la fede in ognuno di noi, e questo perché tutto ciò che il destino c’ha
imposto, lo abbiamo vissuto con unità e spirito di comunità, uniti dal
medesimo sogno.
Socializzazione, unità nazionale, giustizia sociale, queste erano le
nostre parole d’ordine allora, lo sono ancora oggi e con orgoglio
possiamo dire che lo saranno sempre, in continuità con quella
generazione di eroi della Repubblica Sociale che per quelle parole prima
morì, e poi fu seppellita dalla storiografia ufficiale: il loro
testimone è ancora nelle nostre mani, vivo e forte, la loro
testimonianza di fede non morirà mai finché ci sarà anche solo uno di
noi ad averla nel cuore.
I ricordi di questi cinque anni, che sono stati i più intensi della
mia vita non solo politica, ma anche umana e personale, ci portano la
mente alla generosità di tanti militanti, che hanno sacrificato tutto, a
livello economico ma soprattutto personale e familiare, per servire
l’idea della loro vita.
Quella giornata di Trieste poi, a un anno dalla nostra fondazione, ci
formò come comunità in cammino, soli contro tutti per il bene
dell’Italia, ma forse, soprattutto, per il bene nostro, per mantenere in
vita quella fiamma, quell’ideale che in tanti, troppi negli anni hanno
tentato di spegnere o nascondere.
Beh, non ce l’hanno fatta, e dopo cinque anni, piegati dai tanti
sacrifici ma mai spezzati nel nostro ardore, possiamo ancora dire: noi
ne siamo i testimoni!
Et ventis adversis!
Gianni Musetti
Segretario nazionale Gioventù Italiana